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Cefalù

Cefalù è un comune italiano in provincia di Palermo. Fa parte del Parco delle Madonie ed è incluso nel club de “I borghi più belli d’Italia”.

Si tratta di uno dei maggiori centri balneari dell’intera regione che, nonostante le apparenti minute dimensioni, attrae annualmente, nel periodo estivo, un alquanto considero vale numero di turisti su scala internazionale.


Posizione

Situato sulla costa settentrionale, ai piedi di un promontorio roccioso. La Rocca e il Duomo ne caratterizzano il panorama, rendendolo facilmente riconoscibile.

La costa di Cefalù si estende per circa 30 km, fra Lascari e Pollina, ed alterna lunghi tratti di spiaggia rettilinea a baie e piccole insenature (sia di natura sabbiosa che rocciosa) con scogli bassi o anche a costoni alti.

A ridosso della costa, dopo una brevissima fascia di pianura, si affacciano alte colline prime, propaggini del sistema montuoso delle Madonie.

Origini

Le prime effettive tracce risalgono all’epoca preistorica, particolarmente nelle grotte in zona settentrionale del promontorio su cui sorse la città.

Sempre al promontorio si devono, nel susseguirsi dei tempi e delle varie conquiste, i vari nomi dati alla città come Κεφαλοίδιον (Kefaloidion) dai greci, derivante da kefa o kefalé, ovvero “testa”, “capo”.

Col tempo l’abitato si espanse e trasferì dalla pianura fin sulla Rocca. La vecchia città non venne abbandonata al tempo, come testimoniato dal recente rinvenimento di un edificio cristiano, che in base alla pavimentazione potrebbe risalire al VI secolo.

Durante il Risorgimento, vi venne fucilato, nel 14 marzo 1857, il patriota Salvatore Spinuzza.
Dopo lo sbarco di Giuseppe Garibaldi, la città proclamò la sua adesione al Regno d’Italia.

Cosa visitare

Il Duomo

Consacrato ufficialmente nel 1267, segue il modello delle grandi basiliche benedettine di provenienza cluniacense, adottando uno stile romanico con tratti siculo-normanni e bizantini.

La facciata è inquadrata da due possenti torri che richiamano le tecniche costruttive delle chiese di Normandia.
Il chiostro annesso alla cattedrale rappresenta una delle più considerevoli testimonianze artistiche del medioevo siciliano. Si sottolinea l’eccezionale pregio del ciclo di capitelli figurati che sormontano le colonnine binate, uno dei più considerevoli nel panorama dell’arte medievale europea.

Monumento nazionale dal 1941, è entrato a far parte dei Patrimoni dell’umanità Unesco nell’ambito dell’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.

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Lavatoio medievale

Si trova in via Vittorio Emanuele, presso il tardo-rinascimentale palazzo Martino.  Si presenta con una scalinata in pietra lavica e lumachella che conduce ad una pavimentazione levigata dal tempo e ad una serie di vasche che ricevono acqua da 22 bocche di ghisa (di cui 15 teste leonine) disposte lungo le pareti sovrastate da basse volte. Nelle vasche sono evidenti gli appoggi che servivano per strofinare i panni.

Teatro comunale

Dalla storia travagliata, fu chiuso e riaperto parecchie volte, venendo addirittura adibito a lazzaretto in occasione in periodo di peste. Dagli anni 20 fu utilizzato anche come cinema, per poi essere abbandonato negli anni 80. I restauri sono stati recentemente completati ed è ora intitolato al Maestro Salvatore Cicero. La sala ha tre ordini di palchi, conservando una decorazione pittorica del 1885 a mano di Rosario Spagnolo.

Ritratto d’ignoto marinaio

Ad opera di Antonello da Messina, dipinto ad olio su tavola dal soggetto ignoto.

Secondo recenti studi, il soggetto ritrarrebbe in realtà Francesco Vitale da Noia, precettore e segretario di Ferdinando il cattolico e ambasciatore nonché vescovo di Cefalù, vestito secondo alcuni da marinaio dell’epoca e con indosso una berretta nera.

Roberto Longhi smentì quest’ultima parte data da attribuzioni tradizionali, indicando piuttosto abiti di un barone o di un uomo facoltoso. Tuttavia la fama del dipinto, alimentata anche da saggi e romanzi, è tale che ancora oggi viene indicato come “il sorriso dell’ignoto marinaio”.

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Feste e Tradizioni

Festeggiamenti del SS. Salvatore

In onore del SS. Salvatore, titolare della Basilica Cattedrale e protettore della città.

Si comincia il 2 Agosto col dispiegamento della bandiera di Cristo Pantocratore al contemporaneo suono di tutte le campane della città e finisce nel tardo pomeriggio del 6 Agosto con la processione del Santissimo. La serata viene conclusa da uno spettacolo pirotecnico sul lungomare della cittadina, chiudendo la festa tra mille luci, tanti colori e assordanti botti.

Antinna a Mari

Durante il pomeriggio dell’ultima giornata si tiene tale gara, che vede pescatori di tutte le età alla conquista di una bandierina colorata attaccata alla punta di un lunghissimo tronco, reso scivoloso da grasso e sapone e sistemato orizzontalmente al mare, saldamente fissato alla banchina.

‘A vecchia strina

Secondo il folklore cittadino, la vecchia strina (‘vecchia strega’) è una figura benefica che porta doni ai bambini buoni e carbone e cenere per quelli cattivi tra la notte del 31 Dicembre e l’1 Gennaio.
La sera della vigilia, i ragazzi più grandi girano per le strade suonando i rinali (latte e vasi rotti), mentre ai bambini che vanno a dormire si raccomanda di tenere gli occhi chiusi, se non vogliono che la vecchia bruci loro gli occhi col suo alito infuocato.

By SicilybySicily

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