Geraci Siculo è un comune italiano facente parte del Parco delle Madonie, è inoltre incluso nel club de I borghi più belli d’Italia, 3° classificato dell’Edizione 2021 ed è in possesso del marchio di qualità “Comune fiorito”.
Posizione
Si trova sul confine orientale della provincia di Palermo, su di una catena montuosa accanto al sentiero che conduce all’entroterra dalla costa settentrionale della Sicilia. Occupa una posizione strategia che domina gran parte dell’isola, dal Mar Tirreno alla Valle dell’Imera meridionale e dalle pendici dell’Etna ai più alti monti delle Madonie.
Origini
Come testimoniano i reperti rinvenuti nelle campagne limitrofe, il territorio di Geraci Siculo fu abitato sin dall’epoca preistorica. Tuttavia non fu fino alla metà dell’ 8° secolo, nelle fasi finali della dominazione bizantina, che esso divenne effettivamente un villaggio.
Fu infatti colonizzata in età antica dai Greci nel VIII secolo a.C. ricevendo così il nome Jerax, ovvero Avvoltoio, poiché la Rocca era abitata da questi volatili.
Divenne successivamente un importante insediamento romano nel 241 a.C. e fu così che le Madonie divennero parte della sfera culturale greco-romana e in seguito bizantina.
La zona di Geraci continuò a essere popolata anche durante l’età alto medievale e dopo la divisione della Sicilia per mano dei Musulmani nelle tre province: Val Demone, Val di Noto e Val di Mazzara.
Le Madonie e quindi anche Geraci fecero parte della prima e, differentemente dalle altre valli, riuscirono a mantenere la propria fede, convivendo pacificamente con l’elemento islamico.
Dopo la dominazione saracena Geraci divenne la località interna più importante, data la sua posizione strategica.
Cosa visitare
Castello di Geraci
Sopra una massiccia roccia arenaria si trovano gli antichi resti del Maniero dei Ventimiglia, il quale si presume essere stato costruito in età bizantina e che fu la prima difesa occidentale della vasta Contea di Geraci in quanto la sua posizione la rendeva inaccessibile.
Oltre per la sua posizione l’inaccessibilità era dovuta anche alla struttura: all’interno gli ambienti avevano una distribuzione e collocazione militaresca, priva di lussi, ed era preparata ad resistere anche a lunghi assalti.
Del castello oggi sopravvivono i ruderi: gli angoli mozzati delle torri, le feritoie, le cisterne vuote e la chiesetta di Sant’Anna, integra in mezzo alle rovine.
“Bevaio” della Santissima Trinità
Ha due fontane laterali in pietra con quattro bocche che riversano l’acqua in coppe di arenaria e una vasca centrale dove l’acqua proveniente dalle fontane è riunita. Una cornice merlata si eleva sul timpano e le fontane sono sovrastate da due piramidi, ognuna delle quali porta uno stemma, raffigurante le tre contee normanne, Dentro una cornice rettangolare vi è lo stemma del casato dei Ventimiglia.
Salto dei Ventimiglia
Un affaccio panoramico sul centro storico. La passerella, realizzata in vetro ed acciaio, si allunga per circa tre metri dalla parete rocciosa dove è situata.
Eretto nel luogo dove perì il Conte Francesco I Ventimiglia che, secondo la tradizione, si gettò con il suo cavallo nel dirupo per sfuggire alle truppe regie di Pietro II che assediavano Geraci.
Oltre a ciò sono presenti altri punti d’interesse, specialmente di natura religiosa, come chiese, conventi e monasteri.
Chiesa
di Santa Maria Maggiore
In questa chiesa sono custoditi numerosi patrimoni artistici, come la Madonnna della Neve (Domenico Gagini).
Nella cripta sono esposti alcuni oggetti raffinati realizzati in oro, come il reliquiario di San Barolomeo.
Chiesa
di San Giuliano
La prima chiesa parrocchiale di Geraci, fu aggiunta al monastero dei Benedettini alla fine del primo Risorgimento Italiano, i quali commissionarono una statua di Santa Caterina allo scultore Giuliano Mancino nel 1505 e che è tuttora esposta all’altare.
Chiesa
di Santa Maria la Porta
Chiamata così perché appostata accanto alle porte della città; nel retro della navata è possibile ammirare un affresco rappresentante la Vergine Maria su un trono, appostato dalla prima metà del 15° secolo, durante il periodo gotico.
Vi si trovano anche varie sculture rifinite nel marmo, come la Madonna col Bambino (Domenico Gagini).
Feste e Tradizioni
Festa in onore di Maria SS. Annunziata
Preceduta da una Novena durante la quale viene cantato il tradizionale Stellario in dialetto e la Salve Regina, la festa in onore della Compatrona della cittadina si svolge con solennità la seconda domenica di luglio di ogni anno. Questa data risale al 1837, anno in cui nello stesso giorno il popolo di Geraci, afflitto dal colera, si recò con fede nella Chiesa dell’Annunziata alla Cava (bosco nel territorio del paese), e prelevò la tela dell’Annunciazione, portandola fino alla Chiesa Madre del paese. Miracolosamente, subito dopo tale atto di fede, la cittadina fu liberata dal flagello. Per tale prodigio la Madre Annunziata fu proclamata celeste Compatrona (insieme a San Bartolomeo) dei geracesi e festeggiata ogni anno.
A Carvaccata di Vistiamara
La tradizione della Cavalcata dei pastori viene tramandata dal 1643, primo anno in cui venne svolta, e si festeggia ogni sette anni la terza domenica di luglio. È un’originale forma di ringraziamento e riconoscenza per la predilezione dimostrata da Dio verso i pastori e probabilmente, nella maniera con cui si svolge, vi è un richiamo alla pastorizia nomade per i boschi dell’isola. La “Cavalcata dei Pastori” consiste in una sfilata a cavallo che parte dall’abitazione del “cassiere” e termina alla chiesa madre dopo aver percorso le vie del paese.