Isnello è un comune italiano in provincia di Palermo e fa parte del Parco delle Madonie.
Posizione
Il territorio di Isnello ha una superficie di 50,18 km².
Il corso d’acqua, denominato Isnello, discende dalle Madonie, lambendo il paese a nord per poi incunearsi in un suggestivo stretto canyon formato tra l’altura del castello e la ripida parete della Montagna Grotta Grande.
Buona parte del territorio è caratterizzato da carsismo, sono presenti diverse cavità disseminate tra il pizzo Dipilo e pizzo Carbonara. Nel cozzo Balatelle esiste la Grotta “Abisso del Vento”, che si sviluppa in profondità e in buona parte ancora inesplorata, presenta stalattitti e stalagmiti in grandi quantità.
Origini
In seguito alla sconfitta degli Arabi, Isnello venne aggregato alla diocesi di Messina. Successivamente, nel tempo, la proprietà di Isnello passò di mano in mano.
Durante la signoria del conte Ignazio (della casa Santa Colomba) ebbe luogo uno degli eventi più disastrosi della storiografia siciliana: il terremoto dell’11 Gennaio 1693 in cui tutta la Sicilia subì morti e distruzioni, ma la cittadina di Isnello perse solo alcuni vecchi edifici.
Alla morte del conte Pietro II e, in seguito, del conte Gaspare, entrambi deceduti senza lasciare discendenti, ebbero luogo aspre contese per la successione, alla fine della quale la contea fu affidata a Donna Giuseppa di Valguarnera, a cui succedette suo figlio. Infine, con l’atto del 14 Aprile 1788 per mano del notaio Sebastiano Rustici, i cittadini, ormai stanchi di sopportare il dominio dei conti, ricomprarono i territori della contea e slegandosi definitivamente dai vincoli dell’autorità baronale.
Cosa vedere
Chiesa madre di S. Nicolò
Dedicata al patrono san Nicola di Bari. Di antica fondazione, l’aspetto odierno risale al periodo tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo. L’abside è decorato con stucchi datati 1607. Pregevole anche l’organo meccanico, il cui mobile data 1625.
Chiesa di S. Maria Maggiore
Domina l’intero abitato di Isnello. All’esterno, risalta per la guglia del campanile, ricoperta da maioliche colorate. All’interno, vi sono custodite pregevoli tele secentesche, una Croce pensile bi frontale del 400 e il Crocifisso ligneo del 1635.
Chiesa di Maria SS. del Rosario
Costruita sul Piano della Porta. Già chiesa del Convento dei Domenicani, divenne cappella palatina quando il convento stesso fu adibito a palazzo dei Signori di Isnello, mentre la cappella di S. Giuseppe divenne mausoleo.
Parco Astronomico delle Madonie
Risale agli anni ’90 lo studio di fattibilità che confermò la possibilità di costruire un osservatorio di valenza nazionale e internazionale nell’are delle Madonie, grazie all’elevato standard d’osservabilità del cielo nell’area.
Le particolari condizioni esistenti in alcune parti del territorio, specialmente sul sito di Piano Battaglia, privo di fonti luminose notturne, è infatti tale da consentire una vista limpida del cielo notturno in diverse notti dell’anno e in quantitativo anche superiore all’osservatorio dell’Etna.
Il Parco è dotato di un telescopio con lo specchio principale da un metro di diametro. Uno strumento a grande campo, completamente automatizzato, permette l’osservazione di fenomeni transienti, asteroidi, supernove e pianeti extrasolari.
Tradizioni
Le Frottole
Cortei che preparano alla Processione; i membri del Clero vi prendono parte ma non in abito liturgico. La Processione avanza nel pomeriggio ed è caratterizzata dallo sfilare degli stendardi e dalla “varicedda” (piccolo fercolo con la statua del Santo). Nelle fermate stabilite vengono cantati inni al suono della Banda Musicale. La maggior parte dei testi sono opera dei sacerdoti del paese, ma vi sono anche brani più antichi risalenti alla seconda metà dell’800, testimonianza della tradizione musicale e culturale d’Isnello.
‘A Nunna Vecchia
Il 31 Dicembre, in occasione del passaggio tra vecchio e nuovo anno, i bambini girano di porta in porta al suono di grossi “campanacci”, ricevendo le ‘Corna’, dolci tipici del luogo usati come augurio di buon anno.
La tradizione musicale
La musica ha sempre avuto particolare rilevanza nella vita del paese. Ogni occasione è buona per suonare o cantare, specialmente da amatori.
La musica sacra ha dato vita a svariati compositori nel Clero ed esperti di gregoriano e polifonia, nonché allo sviluppo di una tradizione musicale paesana che risente della cultura e del vissuto della comunità.