Petralia Sottana è un comune della città metropolitana di Palermo in Sicilia. Fa parte del Parco delle Madonie, nonché del circuito “Bandiera arancione”.
Posizione
Collocato sul versante meridionale della catena delle Madonie e nell’omonimo parco, in una posizione strategica sull’alta valle del fiume Imera Meridionale.
Vasto ben 178 km² (quasi tutti in zona montana), si estende soprattutto in latitudine.
Nella parte settentrionale si trovano estese formazioni boschive di latifoglie (con prevalenza di faggi, querce e castagni) e di conifere (in gran parte frutto di rimboschimenti), nonché ampie zone destinate al pascolo. Nella parte meridionale prevalgono le coltivazioni seminative di tipo estensivo.
Origini
Le prime testimonianze della presenza umana risalgono al IV/III secolo a.C. grazie ai reperti archeologici trovati della vicina Grotta del Vecchiuzzo.
Come la vicina Petralia Soprana e il resto della Sicilia, anche Sottana passò di mano in mano a vari popoli: dai romani agli arabi e dagli arabi ai normanni.
Il XIX secolo portò una notevole vivacità economica, sociale e culturale: dopo l’impresa garibaldina (cui il paese partecipò con un gruppo di volontari) vi s’insediarono gli uffici pubblici a servizio del comprensorio delle Alte Madonie ed opifici vari, facendola diventare un po’ il capoluogo (era sede anche del collegio elettorale) ed “il centro più progredito” della zona.
Pur essendo rimasta ai margini dell’esperienza dei Fasci siciliani, negli anni dieci si svilupparono le presenze politiche e sociali. Dopo la prima guerra mondiale e prima dell’avvento del Fascismo, infatti, venne eletta la prima amministrazione cittadina di carattere democratico e popolare, destituita successivamente dal regime.
È per la prima volta in un documento del 1258 che appare per la prima volta la distinzione tra Petra “inferior” (Petralia Sottana) e Petra “superior” (Petralia Soprana), in origine quasi certamente un’unica comunità.
Su quale delle due sia la più antica esiste un’antica contesa, a tutt’oggi di difficile soluzione, che s’innesta su una storica rivalità di campanile, superata solo in tempi recenti.
Cosa visitare
Basilica Chiesa Madre di
Maria Santissima Assunta
La chiesa madre, ospita al suo interno opere di Giuseppe Salerno e della scuola dei Gagini, nonché un trittico del XV secolo dedicato alla “Madonna della Vittoria” (attribuito a Pietro Ruzzulone o alla sua cerchie), di scuola siculo-marchigiana in cornice lignea gotica.
La cappella dell’Immacolata concezione presenta decorazioni in tarsie marmoreee policrome. La chiesa conserva un notevole “tesoro”, comprendente opere di oreficeria ed argenteria, con pezzi d’epoca medievale, barocca e neoclassica, tra essi un candelabro arabo con incisioni a caratteri cufici e un interessante ed antico archivio.
Chiesa di
S. Francesco d’Assisi
Adornata da pregiatissimi affreschi e stucchi in stile barocco opera di maestranze madonite che ricoprono completamente le mura e raccontando gli episodi della vita del santo di Assisi. Custodisce la tela del titolare raffigurato nell’atto di ricevere le stimmate, opera dello Zoppo di Gangi, altre tele di elevato valore artistico della scuola del Novelli, la pala d’altare è opera di Antonio Grano, uno dei maggiori pittori del periodo barocco Siciliano, raffigurante un episodio di vita ascetica dal titolo Sant’Egidio e la liberalità del re visigoto Wamba.
Capolavoro della chiesa é il pregevolissimo pulpito barocco in legno dorato, opera del frate Pietro Bencivinni.
Santuario della
Madonna dall’Alto
Sorge sulla cima del Monte Alto. Vi si custodisce la miracolosa effige della Vergine Maria (Domenico Gagini), molto venerata dai paesi vicini. Nel 1818 la Madonna dell’Alto venne proclamata protettrice di Petralia Sottana dopo che un forte terremoto lasciò quasi del tutto illeso l’abitato e il popolo, mandando in macerie solo il campanile della chiesa di Santa Maria alla Fontana.
Museo Civico “Antonio Collisani”
Ospitato nei locali dell’ex Carcere della città, è costituito da una collezione geologica e una sezione archeologica che accoglie i reperti della preziosa collezione Collisani.
Roccioteca
Un’esposizione di rocce sedimentarie, rappresentative delle Madonie, tutte formate in ambiente marino.
Sala Interattiva
La sala è interamente dedicata ai ragazzi, portandoli ad un apprendimento approfondito con leggerezza attraverso il gioco.
Sala Salgemma
La sala è dedicata alla miniera di Salgemma, uno dei giacimenti più ricchi d’Europa. Collegato alla sala è un piccolo laboratorio dove sperimentare proprietà chimico-fisiche di questo minerale.
Tradizioni
Festa Patronale di S. Calogero
Festa del popolo che si svolge tra il 17 e il 18 Giugno, in onore del patrono S. Calogero Eremita, preceduta da una tradizionale settina di preparazione. Il 17 sera, dopo i vespri solenni, si assiste alla fiaccolata con la processione della piccola effigie del santo portata dai Fanciulli. Il 18 pomeriggio si tiene una lunga processione tra le strade del paese, portando in spalla la “vara” su cui sarà posizionata la statua del santo. A precedere la vara vi è uno stendardo con nastri e cianciane recante l’effigie del santo, che viene tenuto in equilibrio su diversi parti del corpo facendolo volteggiare al suono incessante dei tamburi. A conclusione della festa si terranno concerti e uno spettacolo pirotecnico.
Ballo della Cordella
Rievocazione di antichissime tradizioni contadine. Fonde il ringraziamento per il raccolto e l’augurio di fecondità rivolto alla terra e agli sposi. Di origine pre-cristiana, in antico il ballo doveva essere dedicato alla dea pagana Cerene, poi sostituita dalla Madonna dell’Alto in seguito all’avvento del Cristianesimo. Il ballo viene preceduto da un corteo nuziale e da uno sposalizio: dodici coppie di sposi, ognuna simboleggiante un mese dell’anno, ballano intorno ad un palo sormontato da spighe di grano, reggendo nastri di vari colori che si vanno a intrecciare per simboleggiare le stagioni. Il tutto viene accompagnato da canti ed invocazioni.
Riti della Settimana Santa
Il giovedì santo in chiesa madre viene officiata la “messa nella cena del Signore” ed in varie parti del paesi vengono tuttora realizzati i “sepolcri”.
Il venerdì santo si tiene la processione con la Vergine Addolorata e il Cristo nell’urna e con la partecipazione di figuranti in costume di soldati e pie donne, così come confraternite e congregazioni religiose coi loro membri sfoggianti antichi abiti penitenziali.
Tra il sabato e la domenica avviene la veglia pasquale, che trova il suo culmine alla Mezzanotte, con la Caduta d’u Tiluni: un’immensa tela dipinta che viene posta a chiusura dell’abside nella chiesa madre per tutta la durata del periodo quaresimale e che viene finalmente fatta cadere, scoprendo l’altare e il Cristo Trionfante.
Nella domenica mattina vengono si svolge un’ultima processione nella quale le statue della Madonna e Gesù vengono trasportate separatamente lungo la città, incontrandosi simbolicamente a mezzogiorno, con la Madonna che corre ad abbracciare il figlio, lasciando cadere il nero manto del lutto.