La Sicilia è posta al centro del Mediterraneo, di cui è anche la regione più vasta e popolata grazie ai suoi 25.832 chilometri. Conosciuta anche per la sua peculiare forma tricuspide che gli ha fatto guadagnare il nome di Trinacria, ovvero dai ‘tre promontori’.
L’estrema vicinanza alla Calabria ne mitigano l’insularità, mentre una costellazione di isole e arcipelaghi ne allungano il perimetro, in particolar modo le isole Eolie.
Il Perimetro
Il perimetro costiero della penisola si allunga per più di 1000 chilometri, con andamento irregolare. Golfi, promontori, coste allungate e brevi vanno a creare ambienti di grande suggestione. La morfologia delle coste, nonostante la linearità, presenta un consistente numero di porti , che ne hanno favorito lo sviluppo. La costa meridionale, rimasta invece isolata per molto tempo, ha vissuto per un lungo periodo in arretratezza e povertà fino a periodi più recenti. Le coltivazioni più antiche e pregiate, come i giardini d’agrumi, si trovano su queste ripide coste.
L’Entroterra
Composto per il 61% da colline, per il 25% da montagne e solo per il 14% è pianeggiante. La struttura dei suoi rilievi è suddivisibile in quattro grandi conformazioni.
Zona Settentrionale
Il prolungamento dell’Appennino calabro si distingue in tre sezioni, ovvero i Peloritani, i Nebrodi, e le Madonie, con querceti, faggeti e vette che sfiorano i 2000 metri.
Zona Centrale & Settentrionale
Un altopiano solfifero si articola in valli, colline arrotondate e ripiani dalla conformazione rocciosa gessoso-solfifera
In prossimità di Enna
Il capoluogo regionale più elevato d’Italia, si unisce un secondo sistema di rilievi calcarei: si tratta dei monti Erei e degli Iblei, che contraddistinguono il Siracusano e la parte inferiore della Sicilia.
Il Vulcanesimo in Sicilia
Tratto imprescindibile della Sicilia, rappresentato in particolare dall’Etna che, ben visibile anche da lunghe distanze e perennemente fumante, contraddistingue la Sicilia dagli altri ambienti mediterranei. È alto circa 3350 metri, non appare come un cono vulcanico uniforme, ed è costituito da un insieme di crateri e coni in continua trasformazione.
Stromboli e Vulcano, gli altri due vulcano attivi, non raggiungono le altezze dell’Etna con le loro rispettive altezze di 926 e 386 metri, ma solo perché la loro struttura è più profonda, radicata quasi due chilometri al di sotto del livello del mare.
Elemento dominante dell’isola è pertanto il fuoco, insieme al sole, che determina la particolare luminosità della Sicilia e che rende Catania la detentrice del record europeo di “lucentezza”. Tipico del clima siciliano è il vento caldo di scirocco, secco sulla costa occidentale e umido su quella orientale. Questo clima ha determinato la vegetazione dell’isola, costituita da un paesaggio stepposo o dominato dal latifondo cerealicolo. La macchia mediterranea, che in passato dominava ovunque, è oramai praticamente scomparsa, a causa della sostituzione delle specie spontanee con quelle di importazione.
Famosa caratteristica economica dell’isola è certamente la coltivazione del grano, la Sicilia era infatti conosciuta in periodo romano come “il granaio dell’Impero” e oggi, grazie alle infrastrutture idriche finalizzate ad essa, si sono sviluppate culture intensive specializzate, nelle serre, nelle zone costiere o nelle vallate interne più riparate dai venti. Il paesaggio che ne deriva costituisce una delle peculiarità della Sicilia. Estese campagne si contrappongono agli agglomerati urbani con diverse dimensioni, funzioni e strutture. La trama urbana è fitta ed eterogenea: uno specchio dell’alternarsi e dello sviluppo delle svariate civiltà che si sono insediate in queste terre, lasciando una chiara impronta del loro passaggio.
